Mi vedo davanti ad un giardino, in un angolo tutto fiori bianchi e gigli. Alessandro, invaghitosi della piccola Marietta che ormai vedeva cresciuta, e sempre più raggiungibile e indifesa, perché spesso sola in casa, non riuscì ad incanalare la sua attrazione ed i suoi istinti di giovane in un normale corteggiamento. Alessandro Serenelli e la sua ossessione per Maria Sviluppa una devozione intensa anche alla Madonna, con le recite quotidiane del rosario. You have entered an incorrect email address! Poi il confronto con Mons. Alessandro venne subito arrestato e condotto nel carcere di Noto, dove rimase dal 12 febbraio 1903 al 21 maggio 1918. Il 31 maggio 1935, nella diocesi di Albano, si apriva il processo informativo per la sua beatificazione, mentre nel … Avrei dovuto impazzire anch’io per tante sofferenze. Alessandro Serenelli fu condannato a 30 anni di reclusione. Nessun confronto costruttivo, nessun conforto, nessuna educazione religiosa. Se non mi fosse apparsa S. Maria Goretti sarei andato all’inferno. – Seconda di sei figli, nacque a Corinaldo, in provincia di Ancona, da una famiglia di braccianti, il 16 ott. Mi vedo davanti ad un giardino, in un angolo tutto fiori bianchi e gigli. ", Preghiera a SANTA MARIA GORETTI per ottenere una grazia, PADRE PIO E IL DONGIOVANNI INCALLITO CHE ASSAGGIO’ L’INFERNO, Pensieri di Sant’Agostino d’Ippona – 13 luglio, Pensieri di Santa Teresa di Gesù Bambino – 13 luglio, Padre Pio: un pensiero per ogni giorno – 13 luglio, Un pensiero al giorno dal Diario di Santa Faustina – 13 luglio, Pensieri di Sant’Agostino d’Ippona – 12 luglio, Pensieri di Santa Teresa di Gesù Bambino – 12 luglio, Novena a Santa Maria Maddalena di Magdala (dal 13 al 21 luglio), 13 luglio – Vangelo (Mt 10,16-23) Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro, IL GRANELLINO di padre Lorenzo (Mt 10,7-15). Uscirà dal carcere di Alghero l’11 marzo 1929, dopo 27 anni di reclusione, graziato per buona condotta. In un’età delicata, quale l’adolescenza, la presenza di una famiglia strutturata e dai ruoli ben delineati, come la famiglia Goretti, costituì un termine di paragone destabilizzante e conflittuale per Alessandro. Una buona letteratura le hanno anche la biografia di Alessandro Serenelli, il suo uccisore, e Assunta Goretti, la sua mamma. Alessandro, invaghitosi della piccola Marietta che ormai vedeva cresciuta, e sempre più raggiungibile e indifesa, perché spesso sola in casa, non riuscì ad incanalare la sua attrazione ed i suoi istinti di giovane in un normale corteggiamento. Si è già guastato, un po’ per le cattive compagnie, un po’ per inclinazione. Alessandro resterà in convento fino alla sua morte, avvenuta il 6 maggio 1970. ... Il processo per la beatificazione si aprì il 31 maggio 1935. È in questo periodo della sua vita che Alessandro riuscirà a chiedere perdono ad Assunta, la mamma di Marietta e lo farà pubblicamente, in ginocchio davanti a lei, il 25 dicembre del 1934: “Perdonami Assunta”. “Se vi ha perdonato lei – risponde Assunta – vi ha perdonato Dio, vi perdono anche io”. Se non fossi stato minorenne, sarei stato condannato a vita. Nulla di più errato nell’intera vicenda Gorettiana, infatti Alessandro (anche se i giornali lo dettero per certo, addirittura descrivendolo vestito da frate, con tanto di barba) non si recò a Roma né per la Beatificazione né per la Canonizzazione . Maria Goretti nacque in provincia di Ancona, il 16 ottobre del 1890, venne battezzata appena nata con il nome di Maria Teresa. Dal suo paese Natale, si spostò per recarsi a lavorare a Olevano Romano e infine a Paliano, dove conoscerà la famiglia Goretti nel 1896. Da quel giorno non sento più l’orrore di prima per la mia vita”.  Alessandro venne subito arrestato e condotto nel carcere di Noto, dove rimase dal 12 febbraio 1903 al 21 maggio 1918. Alessandro Serenelli (Paterno d'Ancona, 2 giugno 1882 – Macerata, 16 maggio 1970) è stato un criminale e religioso italiano che nel 1902 tentò di violentare la giovane Maria Goretti e, non riuscendovi, la ferì mortalmente. Chi lo ha conosciuto, lo ha descritto come una persona taciturna, problematica. 5 maggio 1961 Marietta mi sorride ancora e sparisce. Da quel giorno non sento più l’orrore di prima per la mia vita”. Presto però mi accorgo che quei gigli, tra le mie braccia, si trasformano in fiaccole. Alessandro Serenelli prega in ginocchio davanti ad un’immagine di Santa Maria Goretti. MARIA Goretti, santa. Fu … Alessandro Serenelli, un giovane di 18 anni, s' innamorò di Maria. L’assassino fu condannato a 30 anni di prigione. Alle sue resistenze la uccise accoltellandola.Maria morì dopo un'operazione, il giorno successivo, e prima di spirare perdonò Serenelli. di Don Francesco Armenti «E’ sulla rampa del perdono che vengono collaudati il motore e la carrozzeria della nostra esistenza cristiana. Alessandro Serenelli fu condannato a 30 anni di reclusione. Padre Bernardo di Gesù fu anche autore di molte biografie di religiosi dell’Ordine passionista e che raccolse in due volumi, ... La causa di beatificazione venne introdotta il 13 febbraio 1942. Il 31 maggio 1935, nella diocesi di Albano, si apriva il processo informativo per la sua beatificazione, mentre nel 1938 iniziò il processo apostolico. Alle sue resistenze la uccise accoltellandola. Vedevo attraverso la stampa, gli spettacoli e i cattivi esempi che la maggior parte dei giovani segue senza darsi pensiero: io pure non mi preoccupai. Maria morì dopo un’operazione, il giorno successivo, e prima di spirare perdonò Serenelli. Alle sue resistenze la uccise accoltellandola. Fece la prima Comunione a 12 anni. L'assassino fu … Ed ora aspetto sereno il momento di essere ammesso alla visione di Dio, di riabbracciare i miei cari, di essere vicino al mio angelo protettore ed alla sua cara mamma, Assunta. La piccola Maria fu veramente la mia luce, la mia protettrice ; col suo aiuto mi comportai bene nei ventisette anni di carcere e cercai di vivere onestamente quando la società mi riaccettò fra i suoi membri. Alessandro Serenelli, un giovane di 18 anni, si innamorò di Maria. Man mano che coglieva i gigli me li presentava e mi diceva “prendi” e mi sorrideva come un angelo. Pensino che la religione con i suoi precetti non è una cosa di cui si può fare a meno, ma è il vero conforto, l’unica via sicura in tutte le circostanze, anche quelle più dolorose della vita. Continuando a navigare su questo sito, cliccando sui link al suo interno, o semplicemente scrollando la pagina verso il basso, accetti il servizio e gli stessi cookie. Intanto inizia a crescere e attira l’attenzione di Alessandro Serenelli, otto anni più di lei, che inizia a corteggiarla. Ho impresse ancora nel cuore le sue parole di rimprovero e di perdono. Breve riassunto della vita di SANTA MARIA GORETTI. Maria Goretti, ora santa, fu l’angelo buono che la provvidenza aveva messo avandti ai miei passi per salvarmi. La rampa del perdono . La situazione era grave. Torrette di Ancona (An) 02/06/1882 – Macerata 06/05/1970. Ad un certo punto vedo scendere Marietta, bellissima e biancovestita. Pace e bene», Macerata Diventa santa. La reazione di Serenelli fu molto violenta, infliggendole 14 … La vita 1890 – 16 ottobre – Maria Goretti nasce a Corinaldo da Luigi Goretti ed Assunta Carlini. Alessandro Serenelli, un giovane di 18 anni, che era da tempo amico di Maria, cercò di approfittare di lei e di violentarla. La sua vittima si divincolò ogni volta, ma fu minacciata da Alessandro perché non raccontasse niente a nessuno. Alessandro Serenelli, un giovane di 18 anni, s’ innamorò di Maria. Sentendosi rifiutato da lei più volte, lasciò che si facesse spazio nella sua mente un piano perverso e irrefrenabile: “Dopo il secondo tentativo, si formò più che mai il proposito di riuscire nello sfogo della mia passione e concepii anche l’idea di ucciderla se avesse continuato ad opporsi alle mie voglie”. Ma fu proprio in quei momenti di sgomento per il gesto folle appena compiuto, intrisi del dolore della colpa, dell’orrore di un delitto premeditato, che si liberò il gesto più sublime e sorprendente: il perdono di Marietta. Alessandro resterà in convento fino alla sua morte, avvenuta il 6 maggio 1970. I Cappuccini del convento di San Serafino, ad Ascoli Piceno, accolsero la richiesta di Alessandro di entrare in convento: “Non era un frate – racconta un religioso – ma visse fra di noi come un vero figlio di S. Francesco”. Compimento che avvenne in una dimensione spirituale ed esistenziale senza precedenti per lui. Ho impresse ancora nel cuore le sue parole di rimprovero e di perdono. Dapprima un sogno: “Ero all’ultimo anno del tremendo cellulare. Alessandro Serenelli. Vedevo attraverso la stampa, gli spettacoli e i cattivi esempi che la maggior parte dei giovani segue senza darsi pensiero: io pure non mi preoccupai. Dando uno sguardo al passato, riconosco che nella mia prima giovinezza infilai una strada falsa : la via del male, che mi condusse alla rovina. La sua fu una vita tutt’altro che comune, interamente giocata tra due poli opposti: la colpa e il riscatto. Maria morì dopo un'operazione, il giorno successivo, e prima di spirare perdonò Serenelli. Pregò per me, intercedette per il suo uccisore. “Se vi ha perdonato lei – risponde Assunta – vi ha perdonato Dio, vi perdono anche io”. Presto però mi accorgo che quei gigli, tra le mie braccia, si trasformano in fiaccole. Qui avvennero due fatti che segnarono la sua vita, e che lo portarono a maturare il pentimento e la volontà di riscatto. L'assassino fu condannato a 30 anni di prigione. Pensino che la religione con i suoi precetti non è una cosa di cui si può fare a meno, ma è il vero conforto, l’unica via sicura in tutte le circostanze, anche quelle più dolorose della vita. La stessa Marietta si ritrovò precocemente ad essere la “donna di casa” e “a fare da mamma” ai fratelli più piccoli, mentre Assunta si recava a lavorare nei campi al posto del marito. È il simbolo della purezza difesa al costo della vita dopo un tentativo di stupro. Nel 1897 si trasferì con il padre e col fratello Gaspare a Paliano in cerca di lavoro. L’infelice Alessandro Serenelli, ormai ventenne, cominciò a rivolgere le sue attenzioni su Maria, come Serenelli padre aveva fatto con mamma Assunta. Idee di disperazione mi turbavano nella mente, sempre più violente, quando una notte faccio un sogno. Compimento che avvenne in una dimensione spirituale ed esistenziale senza precedenti per lui. La sua fu una vita tutt’altro che comune, interamente giocata tra due poli opposti: la colpa e il riscatto. In prigione, ... la beatificazione di Papa Pio XII. I figli di S. Francesco, i Minori Cappuccini delle Marche, con carità serafica mi hanno accolto fra loro non come servo, ma come fratello. © copyright 2017 iotibenedico.it - Tutti i diritti riservati, La drammatica storia di Alessandro Serenelli, l’assassino di Santa Maria Goretti, Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Questo il quadro in cui il giovane Alessandro crebbe, con tutte le carenze, i vuoti e le storture del caso. Essa è meta di pellegrinaggi e di visite da parte di devoti di ogni parte d’Italia e d’oltre confine. e tentò di violentarla. «Sono vecchio di quasi 80 anni, prossimo a chiudere la mia giornata. Alessandro lavorò poi come ortolano, anche in vari conventi cappuccini. Dinanzi a quel sorriso mi faccio animo ed accetto quei gigli fino ad averne le braccia colme. Questo sogno gli fece capire il danno che aveva fatto e si pentì. È in questo periodo della sua vita che Alessandro riuscirà a chiedere perdono ad Assunta, la mamma di Marietta e lo farà pubblicamente, in ginocchio davanti a lei, il 25 dicembre del 1934: “Perdonami Assunta”. MARIA GORETTI – SANTUARIO A NETTUNO – FOTO DAL WEB Alessandro Serenelli e la sua ossessione per Maria. Avrei dovuto impazzire anch’io per tante sofferenze. E’ su questa scarpata che siamo chiamati a vincere la pendenza del nostro egoismo e a misurare la nostra fedeltà al mistero della croce» (Tonino Bello, “La rampa del perdono”, Alla finestra della Speranza). Il suo assassino, Alessandro Serenelli, fu condannato a 30 anni di prigione. Alessandro Serenelli, Santuario di Santa Maria Goretti - Via S. Maria Goretti, 10 - 60013 CORINALDO (AN), Sito ufficiale del Santuario di Corinaldo, città natale di Santa Maria Goretti, nella mia prima giovinezza infilai una strada falsa, Consumai a vent’anni un delitto passionale del quale oggi inorridisco al solo ricordo, rassegnato: capii la mia colpa. Consumai a vent’anni un delitto passionale del quale oggi inorridisco al solo ricordo . Anche i due famosi film usciti su di lei hanno sempre avuto un’audience da primato: ricordiamo l’indimenticabile Cielo sulla palude di Augusto Genina (1949) e quello di Rai Uno Maria Goretti (2003). Alessandro Serenelli prega in ginocchio davanti ad un’immagine di Santa Maria Goretti. Poi il confronto con Mons. Ad un certo punto vedo scendere Marietta, bellissima e biancovestita. Corinaldo è celebre per aver dato i natali a Santa Maria Goretti e ancora intatta è la casa dove nacque e visse Marietta fino al momento della partenza per Nettuno, insieme alla sua famiglia. Accettai la sentenza meritata, rassegnato: capii la mia colpa. Alessandro Serenelli fu presto arrestato e condannato a 30 anni di prigione. Il 5 luglio del 1902 la aggredì e tentò di violentarla. Nessun confronto costruttivo, nessun conforto, nessuna educazione religiosa. Maria nella gloria dei Santi. Se non fossi stato minorenne, sarei stato condannato a vita. Seguirono trent’anni di prigione. Nel carcere giudiziario di Noto, dal 1902 al 1918, incoraggiato dal vescovo del tempo, mons. Così si consumò il delitto. Santa Maria Goretti. Infatti, spesso, affermano che Alessandro Serenelli avrebbe preso parte alla canonizzazione di Maria Goretti. L'ha glorificata con la potenza del suo Spirito... Carissimi fratelli e sorelle! Il 5 luglio del 1902 la aggredì e tentò di violentarla. Morì il 6 maggio 1970, a 88 anni, ormai riconciliato col suo passato. Questo il quadro in cui il giovane Alessandro crebbe, con tutte le carenze, i vuoti e le storture del caso. La morte. Il 31 maggio 1935, nella diocesi di Albano, si apriva il processo informativo per la sua beatificazione, mentre nel 1938 iniziò il processo apostolico. Morì il 6 maggio 1970, a 88 anni, ormai riconciliato col suo passato. 1896 – 4 ottobre – Riceve la Cresima da Mons. Ed ora aspetto sereno il momento di essere ammesso alla visione di Dio, di riabbracciare i miei cari, di essere vicino al mio angelo protettore ed alla sua cara mamma, Assunta. Coloro che leggeranno questa mia lettera vogliono trarre il felice insegnamento di fuggire il male e di seguire il bene sempre, fin da fanciulli . Uscirà dal carcere di Alghero l’11 marzo 1929, dopo 27 anni di reclusione, graziato per buona condotta. Alle sue resistenze la uccise accoltellandola. Idee di disperazione mi turbavano nella mente, sempre più violente, quando una notte faccio un sogno. Morì a 12 anni, fu beatificata nel 1947 e proclamata santa nel 1950 da papa Pio XII. Seguirono trent’anni di prigione. Perdette presto la mamma. Questa venne poi cresimata, come si usava all’epoca all’età di sei anni, quando il vescovo Giulio Boschi scelse di giungere in visita pastorale.. «Sono vecchio di quasi 80 anni, prossimo a chiudere la mia giornata. Secondo una direttiva europea, è obbligatorio ricevere il suo consenso in merito. Fin dall’infanzia ebbe a fare i conti con una situazione familiare tristemente singolare: una madre che non conobbe, morta pochi mesi dopo la sua nascita, mentre si trovava in una casa di cura per malati mentali; sette fratelli che moriranno tutti in circostanza drammatiche; i continui spostamenti della famiglia da un luogo ad un altro per motivi di lavoro, che non gli consentirono di stabilire legami solidi e duraturi con i suoi coetanei; un padre distante e poco attento alla sua formazione. La piccola Maria fu veramente la mia luce, la mia protettrice ; col suo aiuto mi comportai bene nei ventisette anni di carcere e cercai di vivere onestamente quando la società mi riaccettò fra i suoi membri. Si pentì e si convertì solo dopo aver sognato Maria che gli diceva avrebbe raggiunto il Paradiso. Dapprima un sogno: “Ero all’ultimo anno del tremendo cellulare. Il 5 luglio del 1902 la aggredì e tentò di violentarla. E fu ancora Don Signori a raccogliere il perdono di Marietta Goretti per il suo assassino Alessandro Serenelli. Alessandro resterà in convento fino alla sua morte, avvenuta il 6 maggio 1970. Qui avvennero due fatti che segnarono la sua vita, e che lo portarono a maturare il pentimento e la volontà di riscatto. Assunta è sull’aia, intenta al suo lavoro. Maria morì dopo un’operazione, il giorno successivo, e prima di spirare perdonò Serenelli. Nel carcere giudiziario di Noto, dal 1902 al 1918, incoraggiato dal vescovo del tempo, Giovanni Blandini, maturò il pentimento e la conversione alla religione cattolica. Persone credenti e praticanti le avevo vicino a me, ma non ci badavo, accecato da una forza bruta che mi sospingeva per una strada cattiva. Consumai a vent’anni un delitto passionale del quale oggi inorridisco al solo ricordo . Il 5 luglio del 1902 la aggredì e tentò di violentarla. Dopo otto anni di prigione, una notte del 1910, sognava che Maria gli offriva dei gigli che si trasformavano in luci scintillanti. Poi, con la morte prematura di Luigi Goretti, i rapporti tra le due famiglie cominciarono a deformarsi, generando squilibri e dinamiche negative: i Serenelli iniziarono ad esercitare una forma di potere non privo di prepotenza, le figure femminili della famiglia Goretti furono costrette ad assumere ruoli che non sarebbero stati di loro competenza, rendendo più pesante la loro quotidianità. Al processo penale, Alessandro Serenelli, l'uccisore di Santa Maria Goretti, fu condannato a trent'anni di reclusione. Ritrovata recentemente una VERA ed UNICA fotografia di Santa Maria Goretti sull'aia del casolare ove abitava “Dio ha scelto e ha glorificato una semplice contadinella, di origine povera. Giovanni Serenelli, il padre di Alessandro, è disteso su una balla di fieno ai piedi della scala di casa, perché malato di malaria. Maria Goretti, la martire che promise il Paradiso al suo assassino 06/07/2019 È il simbolo della purezza difesa al costo della vita dopo un tentativo di stupro. Considerando che la gioventù sembra aver dimenticato i comandamenti di Dio, e pertanto non è felice, proponiamo un breve riassunto della vita di santa Maria Goretti nella speranza che possa far riflettere i giovani, i genitori e tutti coloro che hanno delle responsabilità nell' educazione. Alessandro lavorò poi come ortolano, anche in vari conventi cappuccini. Il suo assassino, Alessandro Serenelli, fu condannato a … Pregò per me, intercedette per il suo uccisore. Alessandro, secondogenito dei Serenelli, tentò diversi approcci nei confronti dell’undicenne, che raggiunsero il culmine nell’estate del 1902: il 5 luglio, con la scusa di farsi rammendare dei vestiti, Alessandro attirò Maria in casa e tentò di violentarla. Blandini, Vescovo di Noto, a cui fece seguito, il 10 novembre 1910, una lettera a lui inviata, in cui Alessandro mostrò il suo pentimento e la sua volontà di riscatto. Alessandro Serenelli, un giovane di 18 anni, s’ innamorò di Maria. 1890 e fu battezzata il giorno successivo nella chiesa di S. Francesco. Alessandro Serenelli fu perdonato e, dopo aver scontato la pena di 30 anni, decise di entrare in convento. Alessandro Serenelli . Marietta mi sorride ancora e sparisce. Il padre, Luigi, e la madre, Assunta Carlini, sposati nel febbraio 1886, si erano stabiliti in un podere in località La Pregiana. I figli di S. Francesco, i Minori Cappuccini delle Marche, con carità serafica mi hanno accolto fra loro non come servo, ma come fratello. Così si consumò il delitto. Testamento spirituale di Alessandro Serenelli «Sono vecchio di quasi 80 anni, prossimo a chiudere la mia giornata. Sentendosi rifiutato da lei più volte, lasciò che si facesse spazio nella sua mente un piano perverso e irrefrenabile: “Dopo il secondo tentativo, si formò più che mai il proposito di riuscire nello sfogo della mia passione e concepii anche l’idea di ucciderla se avesse continuato ad opporsi alle mie voglie”. Accettai la sentenza meritata, rassegnato: capii la mia colpa. Poi, con la morte prematura di Luigi Goretti, i rapporti tra le due famiglie cominciarono a deformarsi, generando squilibri e dinamiche negative: i Serenelli iniziarono ad esercitare una forma di potere non privo di prepotenza, le figure femminili della famiglia Goretti furono costrette ad assumere ruoli che non sarebbero stati di loro competenza, rendendo più pesante la loro quotidianità. Le sono imposti i nomi di Maria e Teresa. Dinanzi a quel sorriso mi faccio animo ed accetto quei gigli fino ad averne le braccia colme. I Cappuccini del convento di San Serafino, ad Ascoli Piceno, accolsero la richiesta di Alessandro di entrare in convento: “Non era un frate – racconta un religioso – ma visse fra di noi come un vero figlio di S. Francesco”. Mi sveglio di soprassalto e dico a me stesso: ormai mi salvo anch’io, perché sono certo che Marietta è venuta a trovarmi e a darmi il suo perdono. Giovanni Blandini, maturò il pentimento e la conversione alla religione cattolica. Alle sue resistenze la uccise accoltellandola. Se continui a navigare il sito, riteniamo che tu ne sia consapevole e d'accordo. Maria Goretti cercò con tutte le sue forze di respingere quell’aggressione carnale. La scelta di trascorrere il resto della sua vita in un convento fu dettata sì dalle difficoltà incontrate durante il reinserimento in un mondo che lo giudicava per quanto aveva commesso, ma soprattutto si maturò grazie al desiderio e alla volontà di portare a compimento il suo riscatto. Fin dall’infanzia ebbe a fare i conti con una situazione familiare tristemente singolare: una madre che non conobbe, morta pochi mesi dopo la sua nascita, mentre si trovava in una casa di cura per malati mentali; sette fratelli che moriranno tutti in circostanza drammatiche; i continui spostamenti della famiglia da un luogo ad un altro per motivi di lavoro, che non gli consentirono di stabilire legami solidi e duraturi con i suoi coetanei; un padre distante e poco attento alla sua formazione.