16 madre non v’è: è il tipico tema, poi ereditato da tutto il filone della poesia risorgimentale, della patria come “madre” per i suoi patrioti fedeli. Manzoni avrebbe poi riscritto a memoria l’ode per pubblicarla nel 1848, durante le Cinque giornate di Milano (18-22 marzo), come sintesi ideale tra i due momenti di lotta per l’indipendenza nazionale. ALESSANDRO MANZONI - Marzo 1821 - testo, parafrasi, analisi MARZO 1821 - Metro » 10 strofe di otto decasillabi = verso che ha l’ultima tonica sulla nona sillaba » molto usato nell’800 1 “ALLA ILLUSTRE MEMORIA | DI | TEODORO KOERNER | POETA E SOLDATO | DELLA INDIPENDENZA GERMANICA | MORTO SUL CAMPO DI LIPSIA | IL GIORNO XVIII D’OTTOBRE MDCCCXIII | NOME CARO A TUTTI I POPOLI | CHE COMBATTONO PER DIFENDERE | O PER CONQUISTARE | UNA PATRIA”. Lettura e spiegazione dell'ode Marzo 1821 di Alessandro Manzoni, a cura di Alessandro Mazzini. 23 deserta: latinismo per “spenta, abbandonata”. L'analisi del testo contiene la parafrasi, il commento, le figure retoriche e lo schema metrico della poesia "La Pentecoste" di Alessandro Manzoni. Rispondi Salva. Il destino è sulle vostre spade (brandi). Metro: strofe di otto decasillabi piani, tranne il quarto e l’ottavo tronchi, rimati secondo lo schema ABBCDEEC (come si vede, il primo e il quinto verso sono liberi, cioè non rimati; rimano tra loro solo nella prima strofe). Parafrasi - Opera Omnia >> Alessandro Manzoni : « Marzo 1821 » Testo originale ilmanzoni testo integrale brano completo citazione delle fonti commedie opere letterarie in prosa parafrasi traduzione Già le mani (le destre - anafora) si sono strette, già le sacre parole del giuramento sono state, proferite (son porte): o compagni che moriranno combattendo, o fratelli che insieme gioiranno sulla terra liberata. (Rivolto ai combattenti) Marzo 1821 di Alessandro Manzoni Storia della colonna infame di Alessandro Manzoni I capitoli XXXI e XXXII de I promessi sposi: Manzoni storico e illuminista I capitoli IX e X de I promessi sposi: il personaggio della monaca di 12 In questa strofe Manzoni immagina che le acque di diversi fiumi, dopo l’avvenuta unificazione del Nord Italia, saranno fuse ed indistinguibili le une dalle altre. Se la terra, che vi vide soffrire per lo stato di servitù, seppellisce (preme, copre) quelli che furono i vostri oppressori [i francesi caduti nella battaglia di Lipsia], se vi ricordate di come vi sembrò insopportabile in quei giorni il volto di genti stranieri; chi ha detto che il dolore degli italiani sarà vano (sterile, infruttuoso) ed eterno? Sui vostri stendardi è presente. Ecco infine l’aiuto sorgere  da te stessa (dal tuo seno sboccati), i tuoi figli sono usciti a combattere, nati dalla tua terra, stretti intorno alla bandiera (santi colori, della bandiera italiana), incitati e resi ancor più forti dalle sofferenze (armati dé propri dolori). 15 Caratteristica di questa stanza è la similitudine tra un mendicante in terra straniera e chi abitava in Lombardia, costretto a chiedere “mercede” all’oppressore straniero. aiutoooo scusate per favore mi potete dire la parafrasi e il commento di marzo 1821 di manzoni?! 1821 Marzo 1821 scritto all'indomani dei moti piemontesi, quando in Lombardia si aspettava che Carlo Alberto varcasse il Ticino per liberarla dagli austriaci 1821 5 Maggio ispirata dalla notizia della morte di Napoleone, che lasciò attonito il mondo. PARAFRASI MARZO 1821. Il "Cinque Maggio" di Manzoni: parafrasi e commento, Alessandro Manzoni, "Il cinque maggio": parafrasi del testo, Giansenismo in Manzoni: spiegazione degli aspetti principali, Alessandro Manzoni, Lettera a D'Azeglio "Sul Romanticismo": spiegazione e commento, "Cromwell" di Victor Hugo: analisi e commento, Siamo fieri di condividere tutti i contenuti di questo sito, eccetto dove diversamente specificato, sotto licenza, Videolezione ""Marzo 1821" di Manzoni: parafrasi e commento". Altri valorosi patrioti lombardi (forti) hanno risposto a quel giuramento (giuro - arcaismo) da altre regioni d'Italia (fraterne contrade = perché tutte italiane), preparandosi alla lotta dapprima clandestinamente (nell’ombra), e venendo adesso alla luce del sole. Cara Italia! La lirica è dedicata alla memoria di un combattente straniero, Teodoro Koerner, poeta romantico tedesco, caduto per la libertà della sua patria combattendo contro Napoleone. 13 strofe di otto versi decasillabi (riprende con minima variazione lo schema del coro del Carmagnola) scelta che imprime al testo un ritmo fortemente scandito, quasi da marcia militare, e insieme permette un deciso rilievo delle singole parole e immagini. O vedremo l'Italia risorta, per merito vostro (per voi), seduta all'assemblea dei popoli, o la vedremo più sottomessa, avvilita, insultata, sotto il simbolo del potere, il terribile scettro straniero (orrida verga). 6 tra due rive straniere: il poeta, nel suo appello, prova a calarsi in quello che avrebbero potuto pensare i soldati piemontesi al momento dello storico attraversamento del Ticino. Tutti si sono stretti la mano destra a vicenda; e riportarla, indietro con gli anni ed il destino. Tutti sono assorti nel nuovo destino [i fatti che stanno per accadere] e sicuri, nei loro cuori, del rifluire in esso dell’antico valore della loro gente, hanno giurato:  non accadrà (non fia – anafora vv. 25 propri dolori: è un rimando - secondo la concezione che la sofferenza stimola le forze per spezzare l’oppressione - ai “prischi dolor” del v. 28 dell’ode. Il Manzoni precorrendo gli eventi, immagina che l’esercito di Carlo Alberto fosse sul punto di varcare il Ticino per soccorrere i patrioti lombardi contro l’Austria. Poesia "Marzo 1821" di Alessandro Manzoni Tags: Storia Soffermati sull’arida sponda vòlti i guardi al varcato Ticino, tutti assorti nel novo destino, certi in cor dell’antica virtù, han giurato: non fia che quest’onda scorra più tra due rive straniere; non fia loco ove sorgan barriere tra l’Italia e l’Italia, mai più! Alessandro Manzoni • Italia • marzo • poesia • poesie • scuola • storia Leggiamo insieme: Marzo 1821 di Alessandro Manzoni Alla illustre memoria di Teodoro Koerner poeta e soldato della indipendenza germanica morto sul campo di Lipsia il giorno XVIII d’ottobre MDCCCXIII nome caro a tutti i popoli che combattono per difendere o per conquistare una patria. Cara Italia, dovunque si diffuse la fama (grido, accezione latineggiante) della tua dolorosa e lunga schiavitù! 21 rio: il malvagio faraone che, secondo il racconto riportato nella Bibbia, inseguì il popolo d’Israele durante l’esodo dall’Egitto. 14 una d’arme, di lingua, d’altare, | di memorie, di sangue e di cor: I vv. Marzo 1821 è un’ode composta di getto durante i moti insurrezionali piemontesi per ottenere la Costituzione e l’annessione del Lombardo-Veneto. 5 e 7) più (vv.6 e 8 più/più anafora) che questo fiume (quest’onda) scorra tra due stati [segnandone il confine] stranieri, non ci sarà un luogo in Italia dove sorgano frontiere (sorgan barriere)! Il termine “fraterne” è da considerarsi in opposizione a “straniere” (v. 6). Tuttavia, Carlo Alberto tolse presto l’appoggio ai moti piemontesi, stroncando sul nascere le speranze e le illusioni che potesse unirsi alle forze lombarde per liberare il Nord Italia dal dominio austriaco. 5 Maggio, poesia di Alessandro Manzoni: parafrasi, tematica, analisi, metrica. Rating. 11 onde confuse: le acque del Po costituite da diversi affluenti. L’ode è introdotta da una articolata dedica al poeta e patriota tedesco Karl Thedor Koerner 1, morto durante la battaglia di Lipsia (16-19 ottobre 1813), detta anche “battaglia delle Nazioni” e considerata (oltre che la battaglia che causò la prima caduta di Napoleone e il suo esilio all’isola d’Elba) una fondamentale affermazione dell’identità nazionale tedesca contro l’oppressione napoleonica. Il ritmo incalzante è dato dall’accumulo di sintagmi in forma asindetica, secondo una climax ascendente. 19 Questi versi (vv. 7 l’han giurato: viene ripreso il sintagma del v. 5 e posto qui ad apertura di strofa, in posizione forte. 15-16). Dio fece spalancare il Mar Rosso per consentire il passaggio degli ebrei e poi lo richiuse sull’esercito egiziano. Ma le speranze erano state smentite dagli eventi e ne era seguita una dura repressione da parte Commento a Marzo 1821 di Alessandro Manzoni Nella poesia Marzo 1821 Alessandro Manzoni esprime i suoi sentimenti contrari alla dipendenza degli italiani da popoli stranieri. ; dove non è ancora spenta la fede nella nobiltà e dignità della stirpe umana (umano lignaggio); dove ormai la libertà è già stata conquistata, dove invece ancora cresce (matura) nell'ombra (nel segreto), dove suscita ancora compassione (ha lacrime) un dolore profondo non c’è cuore che non batte per te [litote -  sta per: tutti i cuori battoni per te]. L’accenno in quest’ulitmo caso è ai moti scoppiati nel Regno delle Due Sicilie tra 1820 e 1821. Parafrasi, analisi e metrica della poesia: "Marzo 1821" di Alessandro Manzoni. come un uomo straniero, sentirà queste notizie! chi vi dice che il Dio che ha esaudito i vostri desideri non ascolti anche le nostre grida di dolore? Theodor Koerner (1791-1813) era poeta noto per commedie, tragedie e per la raccolta di versi Lira e spada, pubblicata postuma un anno dopo la morte. L’esempio è esemplificativo per enfatizzare la forza d’animo che caratterizza gli oppressi nella lotta contro gli oppressori. 9 sacre parole: le parole che verranno pronunciate nel giuramento dei versi seguenti (vv. Alessandro Manzoni Marzo 1821 Parafrasi Soffermati sulla sponda sabbiosa del Ticino, guardato il fiume appena superato, pensando alla sorte cui stavano andando incontro, rassicurati dall’antico valore dell’Italia romana, hanno giurato: non accada mai più che questo fiume segni il confine tra due terre straniere; non ci siano più barriere all’interno dell’Italia. Marzo 1821 costituisce, insieme alle Odi civili, l'altro aspetto del … MARZO 1821 Alessandro Manzoni 1. 17 dal Cenisio alla balza di Scilla: dal Piemonte, dove si trova il Moncenisio (in val di Susa), alla Reggio Calabria (Scilla si trova nei pressi dello Stretto). Oh giornate della nostra rivincita; misero (dolente) colui che da lontano, dalle parole degli altri, come un estraneo, ne sentirà parlare; colui che ai suoi figli, narrando un giorno, dovrà dire con rimpianto (sospirando): io non c’ero; di non aver potuto salutare quel giorno la bandiera vincitrice. Le canzoni civili o odi civili di Alessandro Manzoni, ispirate alla storia contemporanea, sono “Marzo 1821” e “Il Cinque Maggio”.L’ode “Marzo 1821” che andremo qui ad analizzare fu scritta quando si diffuse la notizia, risultata poi infondata, del passaggio del Ticino da parte dei patrioti piemontesi, durante i moti del 1821, per strappare con la guerra la Lombardia all’Austria. Analisi dell'ode Marzo 1821 di Alessandro Manzoni per la classe 2A del Liceo Ginnasio Luigi Galvani, A.S. 2019/2020. E che raccontando un giorno ai suoi figli, [dovrà dire] che non avrà salutato quel giorno. Sì, proprio quel Dio che coprì con le onde del Mar Rosso (onda vermiglia) il malvagio faraone che inseguiva il popolo di Israele [episodio biblico tratto   dall’Esodo]; proprio quel Dio che pose in pugno alla coraggiosa (maschia) Giaele il martello (il maglio) e guidò il colpo (con cui uccise Sisara, capitano del tiranno Jabin) [episodio biblico tratto dal Libro dei Giudici]; quel Dio che è padre di tutti i popoli e che non può aver detto al germano (Germano: austriaci e tedeschi sono accomunati sotto la stessa stirpe) di raccogliere i frutti di una terra che non è sua e di togliere gli artigli (ugne) e conquistare l'Italia. Soffermàti sull' arida sponda, 2. volti i guardi al varcato Ticino, 3. tutti assorti nel nuovo destino, 4. certi in cor dell'antica virtù, 5. han giurato: Non fia che quest'onda 6. scorra più tra due rive 7. Con testo a fronte e spiegazioni dettagliate. 22 Si fa riferimento all’episodio biblico (Giudici 4, 17-21) in cui l’ebrea Giaele uccise Sisara, generale del re di Canaan e nemico d’Israele, piantandogli un chiodo in una tempia mentre quest’ultimo dormiva. oppure ancora più serva, più vile, più derisa. La prospettiva di Manzoni è quella del liberalismo romantico, per cui il diritto all’autodeterminazione dei popoli rientra nel grande disegno provvidenziale di Dio, e quindi non deve essere arrestato dalle scelte degli uomini. Tutte le analisi del testo di Alessandro Manzoni con parafrasi dettagliate, figure retoriche, commenti tematici e stilistici e schema metrici. Quante volte hai sperato di veder giungere dalle Alpi un aiuto straniero, quante volte vanamente hai spinto (intendesti, forma latineggiante) lo sguardo nel deserto del duplice mare (duplice mar: adriatico e tirreno)  [nella speranza dell’arrivo di un aiuto dal mare]! 41, 43 e 49 serve per enfatizzare il concetto e sottolineare l’accusa, rivolta contro le potenze straniere (Gran Bretagna ed Impero austriaco) che, in ottica antinapoleonica, avevano promesso un’illusoria libertà ai patrioti italiani. MARZO 1821 PARAFRASI Il Lombardo era straniero sulla sua terra, doveva starci con lo stesso volto sfiduciato ed umile, e con lo sguardo rivolto a terra e pieno di paura con cui sta un mendicante in terra straniera, per elemosina. Risposta preferita. 8 anni 2 mesi 2 giorni fa marty1998ciao - Genius - 4765 Punti Non vedete che è tutta in movimento (si scote) dalle Alpi (Cenisio) allo stretto di Messina (balza di Scilla)? Il testo esprime una forte tensione retorica. In particolare si vuole ricordare la battaglia di Lipsia del 1813 tra l’esercito di Napoleone e le forze della sesta coalizione. Testo della poesia con a fronte la parafrasi e approfondimento figure retoriche Servizi on line per gli studenti. Secondo alcune fonti, la lirica venne distrutta in seguito ai fallimenti dei moti e per evitare possibili ritorsioni austriache (la battaglia di Novara, in cui gli insorti piemontesi sono sconfitti dalla truppe lealiste austriache, è dell’8 aprile 1821). I promessi sposi: il personaggio di Fra Cristoforo, Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale. ... Marzo 1821. guardato ai moti carbonari della primavera del 1821, a Torino, aveva fatto sperare in un suo intervento a fianco degli insorti di Milano. quello sarà capace di distinguere (scindere/separare) in una moltitudine divisa e schiava (volghi spregiati – antitesi gente/volghi) un popolo rinato (gente risorta, che ha conquistato la sua libertà) e, andando indietro negli anni [nella sua storia] e nel suo destino (fati), farla ritornare agli antichi (prischi) dolori [dell’antica schiavitù]; un popolo che sarà (fia) o tutto libero e unito, o tutto schiavo,  entro i suoi confini naturali (l’Alpe e il mare); unico (una) di armi, di lingua, di religione, di storia, di stirpe e di indole [elementi che si assommano unitariamente nelle civiltà di un popolo]. 10 gemina Dora: le due Dore, la Dora Baltea e la Dora Riparia. così doveva stare il Lombardo in Lombardia: O stranieri! 27 vittrice: altro latinismo, che è un buon segnale della sostenutezza stilistica dell’ode nel momento dell’appello finale patriottico alla liberazione dell’Italia. l'archivio cronologico: parafras del testo de - Marzo 1821 - di Alessandro Manzoni Questo sito utilizza cookie di terze parti per inviarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. In questo modo è fissato il tema dell’ode, cioè il diritto di ogni popolo a conquistare e difendere la propria libertà, e inoltre il Manzoni esalta l’ideale nobile dell’unità nazionale. Ma in realtà ciò non avvenne perché fu firmato un accordo con gli austriaci, per questo l’ode fu occultata dal Manzoni e venne pubblicata solo nel 1848. Giuseppe Bonghi, Analisi e composizione , ed. Alessandro Manzoni Marzo 1821 MARZO 1821. 13 volghi spregiati: il termine “volgo” identifica una massa di individui non caratterizzati da una comune nazionalità (cultura, lingua e costumi); in tal senso, si oppone a “popolo”. Videolezione ""Marzo 1821" di Manzoni: parafrasi e commento" Questa ode venne scritta tra il 15 ed il 17 marzo del 1821 , sull’onda dell’entusiasmo per il probabile intervento sabaudo (Vittorio Emanuele I il 13 marzo aveva abdicato in favore del fratello Carlo Felice, e il reggente Carlo Alberto di Savoia aveva manifestato simpatie per gli insorti). Manzoni sottolinea così anche la forza morale del giuramento dei patrioti. Oggi, oh valorosi, sui volti lampeggi (baleni) apertamente l'ira contenuta e repressa nel segreto dell’animo (delle menti segrete): si combatta per l'Italia, vincete! chiarendo così la dedica posto ad apertura dell’ode. 2 novo: il latinismo indica l’attesa di un futuro e di un destino nuovi ed eccezionali, con una tensione insomma al cambiamento radicale della propria situazione. Marzo 1821 di Manzoni: parafrasi MARZO 1821: SPIEGAZIONE 10. Questa ode venne scritta tra il 15 ed il 17 marzo del 1821, sull’onda dell’entusiasmo per il probabile intervento sabaudo (Vittorio Emanuele I il 13 marzo aveva abdicato in favore del fratello Carlo Felice, e il reggente Carlo Alberto di Savoia aveva manifestato simpatie per gli insorti). [Ha inizio una lunga apostrofe agli stranieri oppressori] L'Italia torna nei propri diritti (retaggio: eredità nel senso di patrimonio storico e spirituale nazionale derivato dagli avi), e il suo suolo riconquista; oh stranieri, raccogliete in fretta e furia le vostre cose (strappate le tende, dà l’immagine di un esercito accampato) ed andate via da una terra che non vi ha generato (che madre non v’è). E’ frequente l’uso di parallelismi, anafore e allitterazioni. 3 antica virtù: il tema dell’antico valore è ripresa del v. 95 della canzone All’Italia di Francesco Petrarca (Italia mia, benché ‘l parlar sia indarno, vv. A quel punto tutto il popolo era favorevole all'insurrezione 11. pronto a combattere, mosso dai dolori causati dagli austriaci. Da ogni parte uscì il tuo grido. HOME SITE MAP. Marzo 1821 appartiene alla fase poetica manzoniana di ispirazione civile e patriottica, insieme a Aprile 1814 (sul tremendo linciaggio da parte della folla milanese del ministro delle finanze Giuseppe Prina, alla caduta del Regno d’Italia nell’aprile del 1814) Il proclama di Rimini (che rievoca l'appello all’indipendenza della penisola lanciato da Gioacchino Murat, fedelissimo di Napoleone ed ex re di Napoli) e Il cinque maggio, in cui si ricorda la figura del grande generale francese. Il Risorgimento è l'epoca in cui il popolo italiano prende coscienza di poter diventare un unico stato che può riprendersi la sua terra e cacciare oltre i confini tutti gli stranieri che hanno oppresso le genti. TESTO Soffermàti sull' arida sponda, volti i guardi al varcato Ticino, tutti MARZO 1821 Soffermati sull’arida sponda Vòlti i guardi al varcato Ticino, Tutti assorti nel novo destino, Certi in cor dell’antica virtù, Han giurato: non fia che quest’onda Scorra più tra due rive straniere; Non fia … 57-60), fanno riferimento alla Germania oppressa dalla dominazione napoleonica. Bastogi, Foggia 1984 introduzione . 18 O stranieri: l’anafora ai vv. 4 han giurato: il verbo in forma esplicita (il passato prossimo dell’indicativo), a differenza dei precedenti participi passati (“soffermati”, v. 1; “volti”, v. 2; “assorti”, v. 3), serve a modificare il ritmo del verso, rendendolo più incalzante e partecipativo emotivamente. Soffermati sullâ arida sponda . 24 Ci si riferisce alla speranza, vana, dell’arrivo di Napoleone prima e delle potenze delle coalizioni antinapoleoniche poi quali possibili salvatori dell’Italia; la liberazione deve invece giungere dalla mobilitazione delle forze interne della nazione. verso le superfici deserti dei tuoi due mari! Il Lombardo era straniero sulla sua terra, doveva starci con lo stesso volto sfiduciato (sfidato) ed avvilito (dimesso), e con lo sguardo rivolto a terra (atterrato) e pieno di paura con cui (con che) sta un mendicante in terra straniera, tollerato per pietà (sofferto per mercede). 8 fraterne contrade: luoghi abitati da connazionali, solidali con la lotta dei piemontesi per l’unità nazionale italiana. Alessandro Manzoni – Marzo 1821 – testo, parafrasi, analisi → Potrebbe anche interessarti Le tenebre dell’odio e della paura: l’Europa e il mondo nell’età delle dittature di … Naviga tra gli autori delle letterature Scorri la lista degli autori più famosi di ogni singola letteratura e naviga tra le loro opere più note. Il poeta immagina che l'esercito piemontese abbia già varcato il Ticino e che i soldati siano fermi sulla sponda sabbiosa (arida sponda) del fiume e per un attimo si volgono dietro. Solo chi potrà distinguere nelle acque (onde confuse) del Po quelle dei suoi affluenti, la Dora (Baltea e Riparia, gemina, perché hanno in comune l’origine e il nome), la Bormida affluente (sposa – richiamo ai mitologici amori tra i fiumi) del Tanaro, il Ticino e l’Orba che scorre tra i boschi (selvosa); chi potrà separare [nel Po] le correnti che si sono mischiate [perché si uniscono prima di arrivare al Po]  del veloce Mella e dell’Oglio, chi potrà togliere [dal  Po] i mille torrenti che vi versa l’Adda. sarebbe stato sordo quel Dio che ascoltò voi? 29-32 vogliono sottolineare, secondo la prospettiva risorgimentale di Manzoni, l’importanza dell’unità di intenti ideali del popolo e degli insorti, sotto i valori civili e culturali (le “memorie”, la “lingua”), bellici (l’”arme”), di fede (“d’altare”) e di passione nazionale (“di sangue e di cor”). Non vedete che ormai è ribelle (infida) e trema sotto il peso del piede straniero? Edizione di riferimento. Sulle vostre bandiere, oh stranieri, sta la macchia vergognosa di un giuramento tradito (obbrobrio d’un giuro tradito, si riferisce alle promesse di libertà fatte dagli austriaci nel 1814 dopo la cacciata dei francesi), un principio da voi proclamato [il principio di nazionalità] vi accompagna verso un'ingiusta guerra (iniqua tenzon); voi che insieme (a stormo) gridaste in quei giorni (all'epoca delle battaglie contro Napoleone): Dio non tollera le oppressioni; ogni popolo deve essere libero e cessi (pera, sta per perisca) l’ingiusto diritto (iniqua ragion) imposto con la forza delle armi (spada). 5 quest’onda: sineddoche, cioè una figura retorica per cui si indica una parte per significare il tutto. Accedi Naviga tra gli autori delle letterature Scorri la lista degli autori più famosi di ogni singola letteratura e naviga tra le loro opere più note. Qui "onda" indica il Ticino, fiume che separa Lombardia e Piemonte. Il volere dello straniero (l’altrui voglia) costituiva legge; il suo destino dipendeva dalle decisioni segrete [a lui sconosciute perché decise da altri] del dominatore, il suo dovere (la sua parte) era quello di servire senza parlare. 95-96: “ché l’antiquo valore | ne gli italici cor’ non è anchor morto”). (Strofa aggiunta nel 1848 ed allusiva forse alle 5 giornate di Milano)