Era tutta la storia di Verona che chiedeva di essere riscritta. Maffei aveva voluto trasferirsi a Lisbona, «sedia del re del Portogallo», per essere capace di intervistare i protagonisti dell’espansione coloniale; a Bartoli bastò viaggiare attraverso gli occhi dei suoi confratelli missionari. Le opere di Friedrich Schelling e di Georg Wilhelm Friedrich Hegel, di Victor Cousin e di Jules Michelet impressero una svolta profonda nella storiografia, non solo italiana. Nelle città la vita quotidiana è segnata dalle attività dei bottegai e degli artigiani che lavorano fuori delle mura della propria casa mentre quelli dediti alla tessitura e al filatoio svolgono il loro lavoro nella loro abitazione dove abitualmente ci si riunisce in grandi e confortevoli sale per i pasti e le veglie dopo cena dove si esercita l'arte del conversare a proposito di dote e interessi, di religione o di scandali locali. Chiamato a Vienna come «poeta teatrale cesareo», Zeno non poté mettere in atto il suo progetto e il fratello Catterino si limitò a pubblicare gli Istorici delle cose veneziane che hanno scritto per pubblico decreto, con il grave difetto, però, di escludere tutti i testi in volgare – «anzi popolare» – dando semmai la preferenza a testi in latino, fosse anche «barbaro e semplice» (Bertelli 1960, p. 363). C. Marrone, I geroglifici fantastici di Athanasius Kircher, Viterbo 2002. Tutte opere che lo fanno considerare degno di figurare nel patheon del primo Illuminismo, accanto a Cesare Beccaria. In realtà, tutti i primi nove libri si rivelano un enorme centone, un coacervo di dati tratti dalle fonti più disparate, dagli scrittori latini ai cronisti medievali, con una assai scarsa distinzione delle fonti utilizzate, tanto da far ricordare le ricostruzioni fantasiose di Guillaume Postel. Una prima crisi del Rinascimento fiorentino si sarebbe avuta dopo la morte di Lorenzo il Magnifico (1492) e la presa di potere da parte di Girolamo Savonarola, il quale tuttavia, se da un lato istituì una repubblica teocratica mirante a colpire gli aspetti più paganeggianti e lussuriosi sul Rinascimento, dall'altra innescò un processo di ripensamento e rinnovamento della tradizione religiosa, destinata a durare ben oltre la sua esecuzione al rogo nel 1498. Tra questi polemisti, una posizione rilevante spetta a Johann Wolfgang Jäger, autore di una Defensio Augustissimi Romanorum Imperatoris Josephi contra Curiae Romanae bullas (1709), assieme a Filippo Lodovico Brennero, con la difesa estense apparsa nel 1710 a Tubinga (Augustissimi Caesaris et S. Imperii romanogermanici horumque vasalli […]). IL NUOVO RINASCIMENTO Dal post-Rinascimento al Risorgimento Una nuova idea di Italia Nell’Italia della metà del 16° sec. A sostegno delle tesi neoguelfe, con un’altrettanta profluvie di dati, accorrevano Carlo Capponi con le Lettere sulla dominazione dei Longobardi in Italia (edite nell’«Archivio storico italiano»,1844 e segg., poi in Scritti editi e inediti di Gino Capponi, a cura di M. Tabarrini, 1° vol., 1877), in buona sostanza concorde con Troya, e Cesare Cantù, con un’impresa monumentale: settantadue dispense raccolte in venti volumi, una Storia universale, compilata fra il 1838 e il 1845, ampliata tra il 1883 e il 1890. Come si avvisa nell’introduzione generale, i testi venivano riportati «con le stesse parole, per lo più barbare e ridicole»! Attaccando Odorico Rinaldi, l’oratoriano continuatore degli Annales baroniani, il quale aveva criticato i sovrani del Regno per non aver osservato le norme sancite dai pontefici, dirà: Terminiamo perciò ancor noi questo discorso con un altro consimil ricordo a’ principi, di guardarsi molto bene dal commettere la cura ed il governo de’ loro stati ad altri che a se stessi ed a loro più fedeli ministri, perché se, o per riverenza, o per bisogno, vorranno farci intrigare i pontefici, ancorché si cominci per poco, essi poi per la loro esquisita diligenza, quel che prima era consiglio, o divozione, lo mutano in autorità e dominio, e fan sì che da padri divengano signori, ed essi da figlioli divengano servi (Istoria civile, t. 3, libro XXI, cap. S. Bertelli, Trittico. ): «La primitiva patria de’ Longobardi sembra essere stata di là dall’Elba, sibbene le loro tribù passassero sovente il fiume accorrendo alla difesa dei concittadini» (libro VIII, par. in usi fig. All'inizio del Cinquecento gli eccessi della scuola fiamminga provocarono una reazione e una nuova tendenza alla semplificazione, come si può vedere nell'opera di Josquin Des Prez, dei suoi contemporanei fiamminghi e, più tardi, nell'opera di Giovanni Pierluigi da Palestrina, che erano in parte spinti dalle limitazioni imposte alla musica sacra dal Concilio di Trento che scoraggiava l'eccessiva complessità. Sotto la guida dell’arabista Joseph Toussaint Reinaud, Amari s’impegnò nello studio dell’arabo e ciò gli consentì di affrontare un momento rilevante nella storia della sua Sicilia. Napoli intorpidiva in servitù scioperata, i Napoletani stavano in guerra continua ed ingloriosa. Nel descrivere la discesa di Carlo VIII, Paruta si rapporterà quasi ad verbum all’Arte della guerra: gli italiani, «dinanzi avezzi alle guerre, che si facevano in Italia, con poco valore et con poca disciplina et quasi senza spargimento di sangue, ad uso più tosto di spettacolo fatto per giuoco, che di vera contesa di guerra, convenivano temere l’inusitato incontro de’ Francesi» (p. 451). Il sesto capitolo si chiude con l’elogio di Liutprando. R. Bizzocchi, Genealogie incredibili. Dopo il "Rinascimento" Fuorifestival Promosso e ideato dall'omonima associazione sotto la direzione artistica di Alberto Albertini e quella organizzativa di Fabio Piovanelli, il “FuoriFestiva” porterà in Franciacorta nei prossimi mesi storici, scrittori e studiosi per capire meglio la realtà che ci circonda. E.E. Questo è il momento per pensare e progettare seriamente il nostro futuro, che sarà differente rispetto ad ogni previsione fatta pochi mesi fa. Un testo fondamentale fu il De re beneficiaria (1709) di Gaetano Argento (1661-1730), steso a sostegno della Prammatica sanzione di Carlo VI che vietava la trasmissione delle rendite e benefici ecclesiastici a stranieri, contro Clemente XI. 461-588. Si dichiaravano «pezzenti» (gueux), per come erano stati ridotti dalla fiscalità spagnola. Siamo alle fonti dei riti malabarici che tanto scandalo avrebbero suscitato quando ne giunse notizia in Europa, denunciati da François-Jacques-Hyacinthe Serry (Difesa del giudizio formato dalla S. Sede Apostolica nel dì 20 novembre 1704 e pubblicato in Nankino dal card. Non si dimentichi che Colletta narrava quegli avvenimenti da protagonista, essendo stato tra i generali dell’esercito napoletano. III, p. 417). Baronio morirà nel 1607. La valorizzazione di tutte le potenzialità umane è alla base della dignità dell'individuo, con il rifiuto della separazione tra spirito e corpo: la ricerca del piacere e della felicità mondana non sarebbe più rivestita di colpevolezza e disonestà, ma anzi elogiata in tutte le sue forme (De voluptate, Lorenzo Valla)[9]. Aveva divisato di scrivere una storia generale dell’isola, dall’antichità ai suoi tempi, ma si arrestò a un volume (rimasto manoscritto) che intitolò Memorie istoriche di quanto è accaduto in Sicilia dal tempo de’ suoi primi abitatori alla coronazione del re Vittorio Amedeo, un sovrano nel quale vedeva il restauratore dell’indipendenza politica del Regno, in funzione antispagnola. Verso la fine del XVI secolo, Galileo applicò i modelli matematici alla fisica. L’opera sua maggiore furono però le Meditazioni storiche (pubblicate in dispense tra il 1842 e il 1845), che cercavano di far coincidere la storia biblica e la rivelazione cristiana. Con che caramente vi abbraccio e mi ricordo (Epistolario, a cura di M. Campori, 14 voll., 1901-1922, nr. Un risorgimento che ha posto al centro un fecondo dialogo con il passato per meglio interpretare il futuro. 16-18). X, pp. «Per quale profonda ragione il secolo decimonono si presentasse come il ‘secolo della storia’ non era per solito chiaro ai tanti che allora avvertivano e affermavano quel carattere, ma chiarissimo è a noi che sappiamo come storia valga svolgimento, e che lo svolgimento fu il criterio politico-sociale e il pensiero filosofico del nuovo secolo […] uno dei motivi che avevano condotto a ricercare una scienza della storia o la storia come scienza, era stato di procurare certezza alla storia e, come suonava la formula vichiana, di convertire il certo nel vero» (Croce 1947, 1° vol., pp. Quell’incendio, divampato nelle Fiandre, presto si sarebbe esteso a tutta l’Europa. Non mi soffermerò qui sulle sue generose battaglie di pretto stampo illuministico da lui condotte, dal saggio Dell’impiego del danaro (1744), che tante polemiche suscitò al suo apparire, al trattato Della formazione de’ fulmini […] anche degli insetti rigenerantisi, e de’ pesci di mare sui monti, e più a lungo dell’elettricità (1747), che si riallacciava a Pierre Bayle e alle sue Pensées diverses à l’occasion de la comète qui parut au mois de Decembre 1680 (1682 e ancora 1694 e 1704), uno dei maggiori testi del libertinismo erudito, sino alla battaglia contro le credenze sulla stregoneria, dall’Arte magica dileguata (1749) e Arte magica distrutta (1750), sino all’Arte magica annichilata (1754). In quegli stessi tempi, per l’esattezza nel 1609, Alessandro Campiglia, vicentino (incerte le date di nascita e di morte), dava alle stampe un dialogo che intitolava La Rotonda, overo Delle perturbationi dell’animo. Da Modena, il 19 aprile, Muratori scriveva a Grimaldi, che «agl’ingegni focosi e liberi di Partenope si dee condonare qualche verità detta a visiera calata» (Epistolario, cit., nr. Quando si parla di Rinascimento risulta piuttosto difficile stabilirne una data di inizio, che varia a seconda delle discipline. Nacque così la sua grande opera in folio, l’Istoria della Compagnia di Gesù, suddivisa per aree geografiche: Dell’istoria della Compagnia di Gesù. – 1. a. Sorgere di nuovo: la mattina dopo il temporale il sole risorse in un cielo privo di nuvole; più spesso,... Pacato Drepànio, Latino (lat. risùrgere e resùrgere) v. intr. Quella di Tesauro era una storia che risaliva lontano nel tempo, alla fondazione dei primi regni barbarici. La sua fama aveva presto valicato le Alpi: l’anno prima gli aveva fatto visita il giurista Claude Dupuy, del Parlamento di Parigi, e tre anni più tardi lo sarebbe venuto a incontrare Jacques-Auguste De Thou, intrattenendosi più giorni con lui. Il XV secolo fu un'epoca di grandi sconvolgimenti economici, politici, religiosi e sociali, infatti viene assunto come epoca di confine tra basso medioevo e medioevo moderno dalla maggior parte degli storiografi, sebbene con alcune differenze di datazione e di prospettiva. Come avvisava il nunzio al cardinale segretario di Stato, il 23 marzo, il 17 il presidente della Deputazione cittadina, Gaetano Argento, aveva convocato gli Eletti della Deputazione «per discorrere la rimunerazione che si dovea fare all’avvocato Pietro Giannone, per l’utile che si pretende abbia recato a questo publico coll’opera stampata ultimamente». Non si trattava più di diritti territoriali. il-rinascimento-blog posted this . Services . Nel corso del XVI secolo, anche per la presenza continua di eserciti stranieri lungo la penisola, l'Europa in generale si appassionò dello stile italiano, diventato ormai un modello imprescindibile per qualsiasi artista. In Roberto il Guiscardo Giannone vede le premesse per la formazione del Regno del Sud, un processo interrotto dalla morte di Roberto nel 1085. La riscoperta dei testi classici greci e latini creò una moltiplicazione e diffusione degli spettacoli teatrali che fece superare, anche se in tempi diversi, prima in Italia che nel resto d'Europa, le classiche sacre rappresentazioni diffuse ormai fin dall'inizio del Medioevo. 75-76). Si è persa la laicità dei fiorentini, non abbiamo più la loro passione politica, nemmeno l’indipendenza di giudizio di Sigonio: siamo alla consacrazione del sacro. Per questo, per difendere la propria battaglia anticuriale, cadde nel tranello tesogli da un agente sabaudo che lo convinse ad attraversare il lago Lemano per osservare il precetto pasquale. Storico napoletano del tutto ligio al papato romano, non aveva esitato a definire Giannone un «paglietta imbroglione» e la sua opera una «allegazione storica» (Croce 1947, 1° vol., p. 4). La disputa sul possesso di Comacchio, anche se aprì la lotta giurisdizionalistica settecentesca, avrebbe avuto una particolarità rispetto alla pubblicistica successiva. Celebre è l'affermazione attinta dal mondo classico homo faber ipsius fortunae («l'uomo è artefice della propria sorte»), che venne ripresa anche nell'orazione De hominis dignitate di Pico della Mirandola, una sorta di manifesto del pensiero dell'epoca, dove l'uomo è presentato come "libero e sovrano artefice di se stesso", con la potenza divina relegata ormai sullo sfondo[9]. Sigonio (sulla cui figura si rinvia a McCuaig 1989) è, in primis, un erudito, uno storico dell’antica Roma. Si persuadeva che distruggendo queste, ch’ei credeva reliquie del gentilesimo, il suo regno sarebbe divenuto più stabile, e si comprometteva di riacquistar l’Italia. Giannone, scrisse Gian Domenico Rogadeo, volle lavorare sempre sulle fatiche altrui. In sostegno di Dupin, a procurargli le necessarie pezze d’appoggio, fu chiamato il palermitano Giovan Battista Caruso (1673-1724), un giovane sacerdote che a Parigi aveva incontrato Mabillon, e che gli fornì l’aiuto necessario per la Défense de la monarchie de Sicile (1716), inviandogli il testo del proprio Discorso istorico-apologetico della monarchia di Sicilia (poi stampato nel 1863), mirante a dimostrare il fondamento storico e la legittimità dell’Apostolica Legazia, unendovi il testo steso dal marchese di Giarratana, Girolamo Settimo, Della sovranità de’ serenissimi re dell’Isola di Sicilia, tutto volto a rivendicare l’indipendenza politica del Regno da Roma.